La figurazione di Mario Sironi e Francis Bacon influenzano profondamente la formazione artistica e tematica del lavoro di Salvatore Provino.
La sua costante frequentazione con il matematico-filosofo Lucio Lombardo Radice e il suo viaggio in Perù, cominciano a far cambiare la sua pittura con una logica che va tra le geometrie e la filosofia, tra il visibile e l’invisibile.
In questo periodo di piena maturità, la sua pittura fatta di materia e colore diventa lo strumento principale per indagare quella ricerca espressiva di un mondo dinamico e infinito, attraverso un’esecuzione pittorica e gestuale del segno.
Precisamente, il segno, nella maggior parte delle opere di Provino, si configura come un tracciato irregolare, soggetto ad uno sviluppo immediato, di ramificazioni e connessioni al tempo stesso.
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