La grafica è un settore professionale ben definito e ricercato nel panorama artistico.
La grafica nasce da una ricerca di soluzioni di comunicazione, atte a far vivere
un’esperienza coinvolgente di ciò che viene comunicato, perciò, prima che di un’abile
mano e di un abile pennello, essa necessita prima di tutto di uno strumento spesso
ignorato in un’epoca così ansiosa e impaziente:il pensiero.
Ancora oggi in Italia sono moltissimi coloro che confondono tra “stampe” e “stampe
originali” ossia tra riproduzioni (fac-simile) e opere disegnate o incise direttamente
dall’artista su lastre di metallo, pietre, tavole di legno o fogli di linoleum, edite in tiratura
limitata, numerata e firmata a mano dall’autore.
Ogni tecnica ha la sua particolare espressione, quindi a parte i materiali e gli arnesi, anche
i mezzi usati sono sorprendentemente vari.
Essi, (salvo quella parte della grafica che viene eseguita in esemplare unico: disegno,
acquarello, collage) determinano per la tecnica impiegata e per gli arnesi scelti (matita o
inchiostro litografico, bulino a punta d’acciaio, etc.) tre diversi procedimenti: l’impressione
a incavo (acquaforte o puntasecca), l’impressione a rilievo (xilografia), e l’impressione
piana (litografia).
L’importanza storica della grafica è considerevole non solo perché i più grandi artisti di tutti
i tempi vi hanno infuso il meglio della loro genialità, ma anche perché la grafica stessa
stabilisce un legame più diretto tra l’artista e l’amante di stampe originali e di disegni, tra
l’arte e la vita in tutte le sue forme, condizionando nella purezza del segno i riflessi visivi
del proprio tempo.
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