L’Arte di Osservare l’Arte.

Fin dai tempi della scuola e -successivamente- grazie al mio lavoro, ho imparato a studiare l’arte, guardarla con devozione e renderla punto di riferimento oltre che percorso essenziale di vita.

Circondati ovunque dalla bellezza, che spesso non accogliamo come si dovrebbe nella nostra tela mentale, colorata da onirici pensieri al chiaro scuro tanto cari al Caravaggio, respiriamo capolavori di ogni epoca.

Con l’esperienza che ho maturato in questi anni ho percepito la volontà di osservare l’arte in tutte le sue sfaccettature.

Un quadro, una statua, un monumento, sono l’evoluzione di ere, di storie, di colori, di accordi tra papi e artisti, di commemorazioni.

L’arte è il termometro della vita reale, è contemporanea, “underground”, cosmopolita, rivoluzionaria e conservatrice al tempo stesso ma non è mai banale né uguale.

Capita spesso durante le mie pause di lavoro di concedermi qualche minuto di relax, assaporare un caffè all’aperto come gli avanguardisti o i grandi scrittori del secolo scorso, di pensare al futuro, alle nuove tecniche, allo sviluppo che ci sarà soprattutto nel periodo post-covid (speriamo il prima possibile.)

Rifletto e osservo ciò che mi circonda.

Tutto è arte.

Un tramonto, un ponte, una chiesa.

Rifletto, osservo e mi sento osservata …

Non avevo mai riflettuto su questo fino a quando ho iniziato a scrivere questo articolo per Masart Gallery, che anche l’arte ci scruta e convive con noi in tutte le nostre azioni quotidiane.

Il tramonto, arte naturale, il ponte meraviglioso attraversato da auto, moto e da centinaia di pedoni ogni giorno, la chiesa barocca che racchiude preziosi tesori da secoli.

Continuo a riflettere, osservare e sempre più mi sento osservata.

Il viso scultoreo della Dea Roma ha poggiato gli occhi su di me.

Non lontana da San Pietro, da quasi 20 anni abbellisce un tratto di strada adiacente al Ponte Risorgimento in Roma.

Quest’opera, dall’aria classicista e puro riferimento al glorioso passato della città, è stata realizzata dal polacco Mitoraj.

La fontana raffigura il volto di una donna in travertino che poggia su pietre, contornata da alberi e da una natura in contrasto con il cemento che la circonda.

 

 

           

 

 

Continua ad osservarmi.

E’ imponente, dallo sguardo ingiallito dal tempo, dall’acqua della fontana.

Come la città vive un drammatico presente, malinconica e ingombrante, simile alla storia di Roma.

Sembra quasi perdersi in un pianto.

E’ una donna, una mamma, prima che dea.

Si lascia osservare.

L’arte torna ad essere il punto di vista.

Figlia della contemporaneità, guardiana della piazza e delle nostre anime.

Spesso inosservata nonostante la sua posizione nevralgica, celata dal traffico e dalle distrazioni degli esseri umani.

Lei è dea.

Lei è immortale, come le bellezze artistiche di ogni tempo.

Ci osserviamo.

Prendo un po’ della sua tristezza e di magia che trasmettono quegli occhi di travertino, stesso materiale usato per edificare i diversi palazzi storici sparsi nel centro della città.

Senso di continuità.

Fascinazione perpetua.

La dea riceve in cambio riconoscenza, il mio apprezzamento, l’amore per l’arte.

Piazza Monte del Grappa, un giorno qualunque.

Si torna a lavorare.

Domani non so dove mi porterà il mio lavoro.

Sono certa che in qualsiasi parte dove farò la sosta nella pausa caffè, guarderò tutto quello che mi circonda con estrema attenzione.

Meritiamoci questa bellezza, osserviamo l’arte.

 

Masart Gallery

 

Piazza Monte Grappa – Roma – Italia

 

Invia commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Traduci »