Le QUATTRO VILLE più belle d’ITALIA da visitare a GENNAIO 2022

Vi consigliamo Quattro VILLE da visitare a Gennaio 2022, scelte da Masart.

1 Castello Procaccini.

L’antico castello Cusani-Visconti, ora Procaccini, chiamato “la Versailles della Lombardia”, si trova nel piccolo paese di Chignolo Po in provincia di Pavia, ed è una delle più fastose residenze di campagna della regione. Edificato nel secolo XIII, e fino al ‘600 roccaforte, venne agli inizi del ‘700 trasformato in nobile dimora. L’intero complesso monumentale, che si innalza con due scenografici prospetti circondato da un ampio parco digradante su due livelli e ricco di preziose essenze, è formato da tre corpi: il Castello, il Borgo o Ricetto e la “tea house”, un magnifico belvedere di elegante architettura che ricorda la Gloriette di Schonbrunn.

2. Palazzo Gondi.

Realizzato da Giuliano da Sangallo a partire dal 1490 è, insieme ai palazzi Medici, Rucellai e Strozzi, una delle più armoniose e tipiche architetture fiorentine quattrocentesche, grazie all’utilizzo del cosiddetto bugnato “a scalare”, di spessore decrescente dal basso verso l’alto, e dalla raffinata soluzione dei conci disposti a raggiera intorno alle finestre che, all’ultimo piano, sono più alte per correggere la deformazione prospettica. Rimasto incompiuto, fu terminato nel 1874 con l’ampliamento su via de’ Gondi da Giuseppe Poggi.

 

  1. Palazzo Agliardi

Palazzo Agliardi si trova in uno degli antichi borghi di Bergamo ove nel Cinquecento importanti famiglie di nobili e mercanti fecero costruire le loro dimore. Il palazzo fu fatto costruire nel XVI secolo da Alessandro Martinengo, nipote di Bartolomeo Colleoni. Nel 1845 venne acquistato dai Conti Agliardi, tuttora proprietari. L’edificio, in gran parte ricostruito nel ‘700, è costituito da un ampio salone fiancheggiato da quattro sale.
I soffitti sono decorati da briosi affreschi di Carlo Innocenzo Carloni e Federico Ferrario. Le sale sono arredate con notevoli mobili d’epoca. Il giardino pensile costituisce una suggestiva cornice al palazzo. Vi è anche la scuderia, con sei poste per i cavalli.

 

4. Villa dei Kechler de Asarta

Le origini di Villa Kechler de Asarta vanno di pari passo con la storia del Feudo di Fraforeano che, in base a documenti risalenti al 1275, era stato concesso dal patriarca di Aquileia ai Conti di Varmo. Dal 1468 al 1640, il Feudo appartenne alla nobile famiglia veneziana dei Barbarigo, ora estinta, che lo vendettero successivamente ai Molin che poi a loro volta lo passarono ad un’altra nobile famiglia veneziana, i Correr. Nel 1756 fu acquistato dai Crotta, che nel 1838 lo vendettero ai Gaspari. Attualmente la villa e il parco sono di proprietà della famiglia Kechler che li hanno ricevuti in eredità dai de Asarta, ramo di una illustre famiglia spagnola trasferitosi in Italia intorno al 1700, che li aveva comperati nel 1883. Il complesso architettonico, con la casa dominicale affiancata da barchesse. Le barchesse erano caratterizzate da una struttura porticata ad alte arcate a tutto sesto ed adibite ai servizi, dalle cucine, alle abitazioni dei contadini, alle stalle e agli annessi rustici originariamente destinate ad uso agricolo, deve il suo aspetto attuale a trasformazioni avvenute nella seconda metà dell’800 per volere di Vittorio de Asarta, che introdusse nella gestione della tenuta agricola una radicale modernizzazione.

 

Foto web.

 

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