Pavel Pardy
nasce nel 1955
Pavel Pardy è un affermato artista visivo contemporaneo. Pavel Pardy è nato nel 1955. Nati nel 1955 e di questa stessa generazione sono anche Pamela Elizabeth Debenham, Ilona Kiss, Machiel Botman, Kanaida Etsuko e Jimmy Cummins.
Pavel Pardy è nato nel 1955 ed è cresciuto negli anni ’70 ed è stato influenzato dall’atmosfera artistica dell’epoca. Gli anni ’70 sono stati un periodo di consolidamento e crescita delle arti, spesso caratterizzato come risposta alle tensioni centrali del decennio precedente. L’arte concettuale si è sviluppata come movimento chiave ed è stata in parte un’evoluzione e una risposta al minimalismo. La Land Art ha portato le opere d’arte negli spaziosi spazi aperti, allontanando la produzione creativa dalle materie prime e coinvolgendo le prime idee di ambientalismo. L’arte processuale combinava elementi di concettualismo con altri formali riflessioni, creando corpi di lavoro criptici e sperimentali. La pittura figurativa espressiva iniziò a riguadagnare importanza per la prima volta dal declino dell’Espressionismo astratto vent’anni prima, soprattutto in Germania dove Gerhard Richter, Anselm Kiefer, Georg Baselitz divennero figure di tutto rispetto in tutto il mondo. Molti degli artisti che sono diventati così famosi e di successo negli anni ’60 sono rimasti figure dominanti. Ad esempio, Andy Warhol si è ramificato nell’editoria di film e riviste, il primo tipo di attività interculturale per un artista visivo. Questo gli ha assicurato la reputazione di celebrità di fama mondiale a pieno titolo. New York ha mantenuto una posizione di rilievo nella scena artistica internazionale, assicurando che gli artisti internazionali continuassero ad affollarsi nelle gallerie, nei bar e nella scena del centro della città. I movimenti internazionali iniziarono a guadagnare popolarità incluso il femminismo, che si tradusse fortemente nella cultura visiva, e il fotorealismo che era iniziato negli anni ’60 e godette di un sostanziale successo commerciale e critico. Per la prima volta pittori e scultori dell’America Latina sono stati abbracciati dalle principali leve critiche e istituzionali di New York. Verso la fine del decennio, le pratiche emergenti dei graffiti e della street art stavano iniziando a guadagnare attenzione nella comunità delle belle arti. Artisti come Keith Haring e Jean-Michel Basquiat lavoravano nel centro di Manhattan e garantivano che la vernice spray e l’etichettatura acquisissero una certa accettabilità come pratica artistica, una tendenza che si sarebbe pienamente sviluppata e dominata nel decennio successivo. In Giappone e Corea, gli artisti associati al movimento Mono-Ha si sono concentrati sull’incontro tra materiali naturali e industriali come pietra, vetro, cotone, spugna, legno, olio e acqua, disponendoli in stati per lo più immutati ed effimeri. I lavori si sono concentrati sull’interdipendenza tra questi vari elementi e l’ambiente circostante
spazio, e aveva un forte accento sulle idee europee di fenomenologia. Il movimento dell’Arte Povera prevalentemente italiano ha ottenuto riconoscimenti in tutto il mondo durante gli anni ’70, con artisti come Jannis Kounnelis, Mario Merz e Michelangelo Pistoletto che hanno ottenuto riconoscimenti internazionali.
