THE NEW ROMAN HOLIDAY. TRE AMICHE RACCONTANO LA STREET ART

Qualche settimana fa, insieme a delle mie amiche, decidemmo di trascorrere per le strade di un
rione storico di Roma, Testaccio, alcuni momenti di condivisione e di spensieratezza.

Puntammo a consumare un caffè in qualche tavolo disponibile del quartiere, con le dovute accortezze, visto ancora il periodo di pandemia.

Appena superammo la bellissima piazza avente al centro la fontana delle anfore, girammo per una delle tante vie storiche.

Non credemmo ai nostri occhi, ci imbattemmo nella visione incredibile di osservare svariate persone in fila verso un angolo preciso della strada.

Pensammo ad un Minimarket preso d’assalto, ad una trattoria con tavoli all’aperto che faticava a
contenere affamati clienti, turisti o lavoratori della zona in pausa pranzo.

La nostra più grande paura fu quella di ipotizzare che presenziassero davanti ad un bar, sarebbe saltata la nostra previsione di bere all’ aperto se quelle fossero state le premesse.

Avendo la visuale coperta, ci avvicinammo oramai incuriosite da tutte quelle persone, silenziosamente in fila e con i cellulari in mano.

Ci accorgemmo che stavano effettuando una fila spaventosa per immortalare l’opera a poster di Harry Greb.

Raffigurava il nuovo allenatore della Roma, Mourinho, al volante di una vespa d’epoca , nel goffo tentativo di ‘scimmiottare’ Gregory Peck in Vacanze Romane, con tanto di sciarpa giallorossa al collo.

Capimmo che qualcosa fosse cambiato definitivamente in ambito artistico, mai si era giunti a una situazione del genere in città.

La street art, come per internet, stava cancellando l’attesa, entrava a gamba tesa come un calciatore sulle emozioni delle persone, era online e collegata con gli umori positivi o negativi delle città, in questo caso la capitale d’ Italia.

Gli avvenimenti, anche quelli sul web, correvano sui muri, le notizie dei quotidiani il giorno dopo l’accaduto divenivano anacronistica informazione.

Bevemmo il caffè, trovammo un bar senza troppi problemi. Ragionammo sulla street art a Roma, come avesse preso piede anche nei limitrofi quartieri della Garbatella, Ostiense, Tor Marancia. Murales meravigliosi che ricordavano la memoria storica della città o incredibili atmosfere immerse da mille colori.

Un’arte a volte anche provocatoria che sfociava nel sociale, alla lotta al razzismo, all’ omofobia o spesso metteva di fronte al consumismo più sfrenato, ad un ragionamento più complesso.

Diamond, Hogre, Solo, sono alcuni nomi di questi artisti moderni che avevano e continueranno a
colorare insieme ad altri colleghi di spray, anche l’altro versante della città e parte del centro storico.

Tiburtina, Pigneto, Tufello e diversi rioni di Roma hanno ottenuto il privilegio di poter colorare palazzi grigi o abbandonati dall’incuranza della politica, con raffigurazioni degne di una pinacoteca.

Ci salutammo promettendoci una pizza per la fine del coprifuoco, ci recheremo come da promessa in altre parti della città, sperando che le piazze ritornino piene di romani e di turisti, magari in fila per mostre, per il Foro Romano, oppure ad aspettare con pazienza di inserire la mano nella famosa Bocca della Verità, sempre come in Vacanze Romane.

Probabilmente ci saranno anche moltissimi curiosi ad aspettare diversi minuti per fotografare dei murales incredibili sparsi in tutti i municipi.

Roma avrà nuove attrazioni che creeranno un nuovo turismo, quello della street art.

Dipinti che aprono alla modernità accanto alle immortali bellezze di sempre.

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